Guide to the city

LE LEGGENDE 58 IL SANTO PROTETTORE DI SONCINO Tuoni, fulmini, saette inondavano di acqua la terra mentre i nemici invadevano il territorio soncinese cercando di conquistare il borgo fortificato. Meteore di frecce piovevano sopra i difensori posti sugli spalti della Rocca che oramai era l’ultimo baluardo difensivo di Soncino. Già da diversi giorni i bresciani avevano invaso il territorio soncine- se per la supremazia sul fiume Oglio. Oramai esausti, gli assediati stavano per abbandonare la battaglia quando, improvvisamente, il temporale peggiorò obbligando gli as- salitori ad interrompere l’assalto. All’interno della Rocca le provviste iniziavano a scarseggiare e i mor- ti continuavano ad aumentare; donne e fanciulli pregavano nella Chiesa Maggiore affinché le loro vite fossero salvate. Nelle trincee bresciane, invece, il maltempo veniva visto come un segno funesto e divino. Soncino si diceva che fosse protetta da forze sovrannaturali e che, per tale motivo, fosse impossibile conquistarla. Nel momento in cui la tempesta stava per terminare, il cielo si squar- ciò creando un grande fascio di luce misterioso dal quale una figura prese corpo, lasciando così gli assediati stupefatti ed attoniti. Un sacerdote ne riconobbe la fisionomia e gridò a gran voce che si trattava di San Martino e chiese al Santo di aiutare il popolo sonci- nese. L’esercito bresciano, intimorito dalla figura imponente e terribile che si stava avvicinando loro, decise di darsi ad una rapida ritirata. Da quel giorno San Martino divenne il Santo protettore di Soncino.

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